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La Pasta: amore italiano!
Il 25 ottobre si celebra il #WorldPastaDay: la giornata mondiale della pasta.
L’iniziativa nasce in occasione del World Pasta Congress del 1995 con lo scopo di promuovere il consumo di questo alimento di lunghissima tradizione. Farina e acqua, che insieme danno vita a qualcosa di unico.
Già nella Grecia del I millennio a.C., con questi due semplici ingredienti veniva realizzato un impasto tirato e tagliato a strisce, chiamato làganon, conosciuto dai latini col nome di laganum.
I tipi di pasta
Fresca o secca, lunga o corta, a sezione tonda, quadrata o rettangolare, sono davvero moltissime le forme e i tipi di pasta: ben 350, secondo alcune stime.

Ogni regione d’Italia ha la propria pasta caratteristica: il Trentino Alto Adige i ravioli, la Valtellina i pizzoccheri, il Veneto i bigoli, il Molise i cavatelli, la Calabria i fileja, la Valle d’Aosta i chnolle (gnocchetti di farina di mais). Famosissime, in Puglia, le orecchiette alle cime di rapa, in Sicilia gli anelli al ragù di carne, in Abruzzo gli anelli alla pecorara e la chitarra (o chitarrina).
Ma le curiosità non finiscono qui. Secondo quanto racconta la studiosa italo-americana Julia della Croce, fino al 19esimo secolo questo alimento veniva impastato coi piedi, al ritmo di mandolino!
Il formato più celebre, però, sono senza dubbio gli spaghetti. Non a caso, per seguire tutti gli eventi del 25 ottobre, accanto a #WorldPastaDay è stato scelto proprio l’hashtag #Spaghetti.
Conosciuti in tutto il mondo, gli spaghetti sono considerati un vero e proprio simbolo di italianità, tanto da legare il proprio nome a un genere cinematografico, quello degli Spaghetti Western, i film western di produzione italiana degli anni sessanta. Non solo. In molti paesi, viene usato il termine Spaghetti Junction per indicare un raccordo stradale a più livelli, intricato come un piatto di spaghetti. Insomma, un amore tutto italiano!
La pasta ha ormai acquisito un carattere globale. Secondo i dati di AIDEPI e IPO, dal 1997 al 2016 la produzione di questo alimento nel mondo è quasi raddoppiata. I paesi che ne consumano di più sono l’Italia e la Germania (rispettivamente 24 e 16 chili), a seguire il Venezuela e la Grecia. Nel 2017, in Spagna, il suo consumo è aumentato del 22%, in Belgio del 14% e in Lituania del 52%.

Amatissimi, all’estero, gli spaghetti alla bolognese (chiamati “spag bol”) e la pasta alla carbonara, reinterpretata in numerosi modi: in Inghilterra, ad esempio, viene preparata con le zucchine, talvolta sostituendo l’uovo con la besciamella; in Cina e Malesia col pollo, in Giappone con la panna. Sempre in Giappone è stata presentata dallo chef Eiichi Ishigawa una carbonara a base di gamberi di fiume, gli zarigani, battezzata Zaribonara.
Tipici del Brasile i macarraoao molho branco: spaghetti con besciamella, burro, panna, sale e pepe.
Popolari negli Stati Uniti i cosiddetti Spaghetti&Meatballs, gli spaghetti alle polpettine protagonisti del bacio di Lilli e il vagabondo (una delle scene più romantiche del cinema d’animazione). Famosi anche i Macheroni Cheese (maccheroni burro e formaggio), i Baked Ziti (ziti spezzati gratinati in forno con salse italo-americane) e i Macaroni Salad (insalata di pasta con maionese).
In Spagna è molto diffusa la Fideuà: un piatto di pasta con molluschi, crostacei, pesce, pollo, peperoni e zafferano tipico di Valencia, che ricorda da vicino la paella.
Tradizionale ricetta polacca sono invece i Pieroghi, diffusi anche in tutti i paesi dell’Est dell’Europa: si tratta di pasta ripiena, dolce o salata, molto simile ai ravioli, spesso accompagnata da pancetta affumicata, lardo e cipolla.
Ma la pasta non è solo un primo piatto: in Francia, ad esempio, viene servita anche come contorno, insieme alla carne e al pesce.